Centrismo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Per capire i Moderati

Vedi anche La Terza via.http://it.wikipedia.org/wiki/Terza_via Commento: L'intera voce si regge sulla traslazione del concetto americano di centrism in un contesto politico radicalmente diverso come quello italiano. Si rende necessaria una più ampia bibliografia in lingua italiana. Centrismo[1][2] o centro è il termine usato per definire l'area centrale dello schieramento politico, cioè quell'area che si colloca a metà tra i progressisti (sinistra) e i conservatori (destra) nello spettro politico. "Centrismo" ha un significato del tutto particolare nella tradizione marxista, argomento del quale non si occupa questa voce. In quel contesto il termine si riferisce alla posizione intermedia tra rivoluzionari e riformisti rivendicata dai partiti della Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale.[3][4] Definizione Secondo il Dizionario Garzanti "centrismo" può significare: "1. tendenza, indirizzo di chi occupa una posizione di centro all'interno di uno schieramento politico" o "2. formula politica imperniata sulla coalizione di governo dei partiti di centro",[5] mentre Lo Zingarelli distingue tra "centro" ("3. settore di mezzo in un emiciclo assembleare [...]. Raggruppamento politico di tendenza moderata, sia di uno schieramento di partiti che all'interno di un partito") e "centrismo" ("tendenza di gruppi politici a formare una coalizione di centro dalla quale siano escluse le destre e le sinistre").[6] Secondo il Dizionario di Politica di Norberto Bobbio, Nicola Matteucci e Gianfranco Pasquino, centrismo "indica, secondo la tradizionale visione geometrica della politica, [...] la posizione intermedia per antonomasia": "non vi è dubbio che il centrismo corrisponde al moderatismo, ma mentre per i centristi in medio stat virtus, per gli oppositori esterni, centrismo è sinonimo di indecisione, di immobilismo, di opportunismo, e così via". Oltre che in questo significato, centrismo può essere inteso anche come "formula di governo" (come nel caso del centrismo degasperiano) e come "modo di funzionamento del sistema partitico" nella trattazione di Maurice Duverger e di Giovanni Sartori.[7]

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