“Ecologie a la page”
Sono passati circa trent’anni da quando il movimento verde
mosse i suoi primi passi in Italia. Allora parlare di ecologia, sostenibilità, green economy era considerato
un discorso snob riservato a pochi illuminati intellettuali, molto teorico ed
assai poco applicabile. Oggi si è fuori moda se non si parla di lavoro verde,
di economia verde e gli esempi non mancano: dagli hotel ecologici, al cibo
privo di conservanti o biologico, dalle auto e bus ecologici, all’bio-architettura
ed urbanistica sostenibile.
Il trascurato rapporto
fra inquinamento e perdita di salute
Di un aspetto non riusciamo a far emergere l’importanza: il rapporto
ricco di esemplificazioni fra inquinamento e perdita di salute. Prima c’è stata
l’era del carbone, con i suoi fumi neri e le conseguenti patologie
respiratorie, sino al tumore polmonare. Poi sono emerse sostanze chimiche
utilizzate nell’industria che, dopo aver mietuto migliaia di vittime, sono
state rimosse dalla produzione, uno tra tutte l’amianto. Da molti anni si
conosce la sua pericolosità, ma in
alcuni paesi si continua ad estrarlo ed a lavorarlo. Oggi sappiamo che le polveri fini ed ultrafini provocano
gravissimi danni al nostro apparato respiratorio, a quello
cardio-cerebrovascolare (ischemia miocardica ed encefalica). Superano la
barriera ematoencefalica e possono veicolare particelle di carbone, metalli
pesanti, frammenti di virus, causando patologie encefaliche anche cronico-degenerative.
Possono favorire un incremento di diabete mellito tipo 2. Non dimentichiamo gli
effetti neurotossici del piombo,
passato da valori limite di 80microngrammo/dl a 10.
Nell’organismo gli
inquinanti si sommano e gli effetti si potenziano
Esiste un effetto sommatorio-moltiplicativo tra inquinanti che
ne potenzia gli effetti. Anche i nostri amici animali da compagnia, in
particolare cani e gatti, che vivono
in aree altamente inquinate muoiono di
tumori legati allo smog. Di molte sostanze supposte inquinanti non è stato
ancora dimostrato il nesso causale diretto sulla salute, ma purtroppo tristi
esempi del passato dimostrano che spesso è solo questione di tempo e poi il
collegamento si trova. E’ stato così per le diossine, per l’anilina, per il fumo di sigaretta. Di altre
sostanze, ad esempio il benzene, si
conosce l’effetto cancerogeno certo, eppure continua ad essere prodotto da
scappamento delle auto, fumo di sigaretta e altre attività. Anche per molti farmaci precipitosamente ritirati dal
commercio si è parlato di danno alla salute. Così come di cibo, terreni agricoli, animali destinati al consumo alimentare inquinati da scarichi fognari, diossine o
veleni industriali (alluminio, atrazine, arsenico, nichel, mercurio, cadmio…).
Ogni anno con i primi caldi si parla dell’ozono
e dei suoi gravi danni alla nostra salute. Del biossido di azoto prodotto anch’esso dal traffico veicolare, in
particolare dai motori a diesel, ma anche del riscaldamento domestico e delle
produzioni industriali di cui sono noti i danni all’apparato respiratorio, si
sono registrati recenti collegamenti con l’incremento di tumore alla mammella,
che continua ad aumentare in percentuale.
Aumentano i tumori legati all’inquinamento e tra questi quelli della
prostata, dell’apparato digerente, specie del colon, quelli della tiroide e del
polmone. Su questi ultimi giocano un ruolo non indifferente rispettivamente il
disastro di Chernobyl ed il Radon presente nelle nostre case e nell’ambiente
esterno.
Creare un rapporto con
l’industria e con l’agricoltura
E’ fondamentale istituire un rapporto diretto con il mondo
della produzione industriale ed dell’agricoltura dove si utilizzano ancora e troppo
spesso, con scarsa informazione da parte degli operatori del settore, sostanze
quali pesticidi, anticrittogamici, diserbanti, che espongono i contadini ed i
consumatori a gravissimi rischi per la
salute, nel tentativo di massificare la produzione. Non occorre porsi con soli scopi punitivi ma informativi e propositivi.
Si guardi l’incremento che vi è stato nella produzione di energia e di calore
da fotovoltaico, eolico e solare negli ultimi anni, grazie a politiche di
incentivazione. Oggi il problema è di disciplinarne l’uso evitando di sottrarre
terreno agricolo per il posizionamento di pannelli. Certo la prima forma di
lotta all’inquinamento è quella di ridurre
gli sprechi di calore e di energia. In Italia occorrono interventi urgenti
ed ingenti per mettere in sicurezza argini dei fiumi, zone soggette a terremoti
e smottamenti. Molti terreni agricoli sono stati abbandonati ed il ruolo
fondamentale di guardie ecologiche che svolgevano i contadini è scoperto in
zone critiche della penisola. Occorre inoltre impedire l’abusivismo edilizio e la cementificazione di letti dei
fiumi con inevitabili esondazioni nei periodi di piena. Oggi piove meno ma
piove con una densità maggiore ed una minore capacità di assorbimento
dell’acqua. Il clima si sta
tropicalizzando in Italia ed in Europa e dobbiamo quindi prendere
provvedimenti verso questi cambiamenti.
La minor tolleranza
agli inquinanti da parte dei bambini
Dobbiamo poi tutti aver ben presente che vi sono delle
categorie più sensibili all’inquinamento e tra queste troviamo con grave
preoccupazione i bambini, che hanno una tolleranza agli inquinanti minore rispetto
al soggetto adulto. Stiamo quindi creando
una generazione di adulti intossicati e la responsabilità è nostra, dei limiti troppe volte superati o dei livelli
“riadattati”, sapendo che i livelli massimi consentiti sono solo un
compromesso tra produzione e sanità.
Non solo dopo un
disastro ambientale
Perchè l’ecologismo non sia solo saggezza e cultura, ma sia
anche politica nell’interesse della
gente è necessario che se ne parli, che si coinvolga sempre di più la gente
e non solo all’indomani di un disastro ambientale. Dobbiamo fare in modo, che,
come in altri paesi d’Europa, esista una folta rappresentanza in Parlamentare e
nelle varie sedi amministrative che lavori per promuovere
la ricerca, la prevenzione primaria,
l’applicazione delle eco-tecnologie nell’industria
e in agricoltura. Il messaggio che deve arrivare a tutti è che l’ecologismo è interessante, è bello, è
sano, è attuale ma è anche molto conveniente
economicamente per le nostre tasche. Non è una moda!
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