Niente preferenze e collegi uninominali da Lo Spiffero

Una petizione propone una nuova legge elettorale “maggioritaria” per le prossime elezioni regionali. Sulla scheda il nome del candidato scelto dal partito: conquista il seggio a Palazzo Lascaris chi prende più voti. Abolizione del listino bloccato C'è già chi lo ha ribattezzato Piemontellum: abolizione delle preferenze e collegi uninominali. A Torino come a Roma si torna a parlare di legge elettorale. Uno dei tanti obiettivi mancati dalla disastrata giunta di Roberto Cota, travolta da ricevute e filme false mentre la discussione languiva a Palazzo Lascaris, tra un "tavolo" e un vertice. Così, a sei mesi dall’elezione di Sergio Chiamparino, ci pensano i Radicali a risollevare la questione, con una petizione che avrà, se non altro, il merito di riaprire un dibattito sopito dall’incombenza dell’ennesima emergenza finanziaria nei conti di piazza Castello. La politica, dopotutto, «non può essere solo numeri e scontrini» afferma il presidente dei pannelliani torinesi Igor Boni, peraltro candidato alle ultime Regionali nelle liste del Pd. Ma perché è necessario cambiarla? Innanzitutto perché il governo Monti, nella passata legislatura, ha ridotto i consiglieri da 60 a 50 e senza una revisione dell’attribuzione dei seggi c’è il rischio che alcuni territori restino senza una rappresentanza. In secondo luogo l’attuale sistema – con assegnazione dei seggi su base proporzionale attraverso l’utilizzo delle preferenze e premio di maggioranza rappresentato dal listino bloccato – era stato pensato per un sistema bipolare e con uno tripolare come quello che sta emergendo rischia di non garantire una maggioranza alla coalizione vincente. Il successo schiacciante di Chiamparino alle Regionali della primavera scorsa ha coperto tutti i limiti dell’attuale sistema, ma il rischio di un’aula non rappresentativa, o peggio, l’assenza di una maggioranza in Consiglio restano altissimi.Segui il resto su www.lospiffrero.it

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